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BOTTA A TE E BOTTA A ME

“V

ogliamo giocare a botta a te e botta a me?”. La risposta affermativa non si faceva attendere. E allora subito in cerchio a fare la conta per stabilire chi avrebbe fatto il carabiniere. Poi si dava subito inizio al gioco, con impazienza, senza altri preliminari. Metà dei giocatori, i ladri, scappavano e l’altra metà, i carabinieri, li inseguivano.

Per arrestare i malviventi non servivano le manette, bastava raggiungerli e toccarli con una mano  dicendo: “E tienete la botta!”. Il ladro colpito si trasformava immediatamente in carabiniere e iniziava la caccia al ladro.

In questo scambio continuo di ruoli stava la bellezza del gioco: bastava una “botta” per fare di un temibile ricercato un uomo di legge e di un segugio una volpe.