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LU CHIRCHIO

I

l cerchio di ferro che bordava le “tielle” (= pentole) e i “caudari” (= pentoloni) era il “chirchio” migliore; ma anche il cerchio di un barile e il cerchione di una ruota di bicicletta o di triciclo andavano bene.

Una volta trovato il cerchio, bisognava costruire con il ferro filato “doppio”, cioè di un certo spessore, il “’ncappetto”, un aggeggio lungo una cinquantina di centimetri con il quale era possibile trasportare “lu chirchio”, farlo correre in tutte le direzioni, imprimergli velocità, rallentarlo e frenarlo. Il “’ncappetto” si otteneva piegando una estremità del filo di ferro ad U e veniva impugnato dal guidatore dall’altro capo.

Quanti chilometri dietro ad un cerchio quando non c’erano ancora palloni da rincorrere!