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LU SQUICCIARULO

C

hi possedeva uno “squicciarulo” suscitava invidia nei compagni, perché soltanto pochi sapevano costruirlo ed usarlo con maestria.

Si tagliava un ramo di sambuco, lungo circa dieci centimetri, e si estraeva il midollo (la parte interna più tenera). Poi, con un temperino si assottigliava un altro rametto in modo da farlo entrare nel foro ottenuto nel ramo di sambuco.

Si preparavano con la stoppa due palline dello stesso diametro del foro dello “squicciaruolo” e, dopo averle bagnate con la saliva, si spingevano all’interno col legnetto che faceva da pistone.

Si appoggiava, infine, il pistone sul petto, si tirava lo “squicciaruolo” con entrambe le mani e una delle palline di stoppa veniva spinta con forza all’esterno.

Quando il proiettile partiva, si sentiva un botto simile allo schioppo di un fucile ad aria compressa, perciò questo giocattolo, in altri paesi era detto “scoppettuolo”.