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VRECCE E CAMPANE
uesto gioco era praticato soprattutto dalle bambine. Per terra si disegnavano con il carbone, con il gesso, con una pietra appuntita o con uno stecco, sette caselle all’interno delle quali si scrivevano i nomi dei giorni della settimana. Poi si procedeva così. Una delle partecipanti tirava la “vreccia” (=sassolino) nella prima casella e reggendosi su un solo piede andava a riprenderla e tornava al punto di partenza. Da qui effettuava un altro lancio verso la casella numero due, e così via. La difficoltà del gioco consisteva nel lanciare la “vreccia” all’interno di ciascun rettangolo senza farle oltrepassare i confini, e nel saltare da una casella ad un’altra senza poggiare il piede su una delle linee di demarcazione.
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