EURIALO E N I S O |
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Trasposizione dell'episodio di Eurialo e Niso dal libro IX dell'Eneide |
Personaggi: |
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VIRGILIO | ||||
FANTASIA | ||||
NISO | guerriero dell'esercito di Enea, amico di Eurialo | |||
EURIALO | giovane guerriero | |||
NARRATORE | ||||
JULO | figlio di Enea | |||
ALETE | vecchio saggio | |||
IRTACO | guerriero dell'esercito di Enea | |||
IDEO | guerriero dell'esercito di Enea | |||
SULMONE | guerriero dell'esercito latino | |||
VOLCENTE | duce di 300 guerrieri latini | |||
TAGO | guerriero dell'esercito latino | |||
MADRE | madre di Eurialo | |||
MEDEA | compagna della madre di Eurialo | |||
SELINUNTE | compagna della madre di Eurialo |
Seduto su di uno sgabello, il poeta Virgilio, coronato d'alloro, compone dei versi che scrive su un foglio di pergamena. Dietro di lui, interamente coperta, siede la Fantasia, la quale, seguendo la musica in sottofondo, si alza e a passi lenti e cadenzati introduce sulla scena prima Niso e poi Eurialo. Quando il brano musicale termina, la Fantasia fa cenno a Niso di parlare, poi si avvicina ad Eurialo e ripete l'invito. NISO - Niso è il mio nome e son guerriero acerrimo. Nessun di me è più bravo di frecce lanciatore e rapido come il vento son nella corsa a piedi. Un grande ardore brucia ora nel mio cuore: desiderio ho di compiere un'impresa di valore, che mi ricordi ai posteri e mi dia eterno onore. EURIALO - Eurialo mi nomò mia madre. Soldato son di Enea ancor bambino. Le guance ho intonse e rosee, ma duro il cuore e pronto a disprezzar la vita. Pochi son gli anni miei, ma prove ho dato d'esser fiero guerrier e senza tema. ( Virgilio e la Fantasia abbandonano la scena )
SCENA
SECONDA NISO - Eurialo, il popolo nostro vuole che un messagger raggiunga Enea e lo riporti qui a difenderci da Turno. Io son deciso ad andar, la strada io ben conosco e niente mi potrà fermare. EURIALO - Con te sarò pur io. Mai potrei lasciarti affrontar da solo un simile pericolo. NISO - No, tu non verrai! Tu sarai quello che mi darà sepoltura se l'impresa mia fallirà, se la nemica mano mi toglierà la vita. EURIALO - Insieme sempre, qualunque sia la sorte. Con te verrò. Il mio pensiero non ritorna indietro. Andiam che già è tardi; la fama ora ci aspetta. SCENA
TERZA NARRATORE - Notte era e tutti sulla Terra abbandonavano le membra al dolce sonno. Ma i capi Troiani erano riuniti in assemblea: stabilir si doveva chi mandare messaggero a Enea.
( Accampamento troiano. Julo e gli altri stanno in piedi appoggiati alle aste ) JULO - Non possiamo più attendere. Mio padre Enea deve tornare al più presto. ALETE - Dice bene Julo, ma chi andrà da lui? Chi oserà passare attraverso l'accampamento nemico? Ci sono ancora uomini coraggiosi in mezzo a noi? IRTACO - Tentiamo la sorte o interroghiamo gli dei. JULO - Andrò io stesso, se nessun altro si offre. IRTACO - Come puoi tu lasciar l'esercito senza guida? ALETE - Senza tuo padre e senza te, o Julo, noi siamo come foglie secche al vento. IDEO - Niso ed Eurialo, i veloci corridori, son qui, Julo, e chiedono di parlarti. ALETE - Son troppo giovani per essere ammessi in questa assemblea. JULO - Sentiamo cosa hanno da dirci. I giovani cuori nutrono spesso grandi ideali. ( a Ideo ) Falli venire! NISO - O Julo, pieni di vergogna noi siam. Questo non è posto per noi. Noi dobbiamo ascoltare i vostri consigli e non pretendere di darne. Ma noi siamo qui per offrirci come volontari in questa nobile impresa che nessun altro vuol tentare. Andremo noi a Pallanteo e riporteremo Enea. JULO - Ciò che ascolto non mi pare vero. Due ragazzi voi siete. Potreste attraversare l'accampamento dei forti nemici? NISO - Dormono i Rutuli, pieni di vino. Ed io conosco bene la strada da seguire. ALETE - Siano benedetti gli dei! ( abbraccia i due giovani) Due eroi voi siete. Nessun dono potrà ripagare il vostro ardire. JULO - La nostra vita è nelle vostre mani. Riportatemi mio padre. Con lui al mio fianco nulla mi fa paura. ( a Niso ) Io ti darò calici d'argento, tripodi e cratèri, e scudo, cavallo ed elmo di Turno quando l'avrò ucciso. ( ad Eurialo ) E tu, o Eurialo, ammirabile fanciullo, sarai d'ora in poi compagno d'ogni mia avventura. Avrai da me tutto ciò che vorrai. EURIALO - Doni non voglio. Una sola cosa ti chiedo, o Julo. Mia madre, che non mi ha lasciato venir solo in guerra, nulla sa di questa mia intenzione e non ho il coraggio di salutarla. Ti prego, parlale tu, consolala e aiutala se dovesse restare sola. JULO - Tua madre sarà mia
madre. Ogni più grande stima merita colei che ha generato un tale
figlio. Prendi questa spada e torna vittorioso. SCENA SESTA
SCENA
SETTIMA NISO - La fortuna ci è stata amica. Nessuno ci ha scorto ed abbiamo portato la morte a tanti nemici. EURIALO- Guarda che splendido elmo ho tolto ad uno di loro. NISO - Un ricco bottino avrei anch'io se non avessi temuto di appesantirmi. Ora seguimi, perché è facile smarrirsi in questo bosco ... EURIALO - ( preoccupato) Mi par di sentire dei cavalli al trotto ... NISO - Non ti muovere. ( guarda ) Il fato ci volge contro, Eurialo. Più di cento nemici avanzano da questa parte; li guida Volcente. Presto! Dobbiamo nasconderci ... fuggire ... EURIALO - Vai avanti tu ... che conosci bene i sentieri ... io ti seguirò. ( escono )
SCENA OTTAVA
SULMONE - Volcente, ho visto luccicare un elmo ... da quella parte ... dev'essserci qualcuno. VOLCENTE - Venite avanti ... svelti! Voi due di là e voialtri da quella parte. Se è un nemico non ci sfuggirà. Tu vieni con me. (escono) NISO - ( arriva di corsa) Eurialo, Eurialo ... dove mai sarà rimasto? Perché non mi segue? ( esce ) ( dei guerrieri nemici attraversano la scena ) EURIALO - Niso, Niso ... aspettami! Dove sei? ( corre da una parte all'altra della scena. Spuntano, poi, ad uno ad uno, Volcente e i suoi che lo accerchiano ) TAGO - E' nostro ... l'abbiamo preso. VOLCENTE - Lasciatelo a me. Voglio scoprire perché si aggira di notte vicino al nostro campo. Chi sei? Parla! ( gli sferra un calcio ) EURIALO - (in ginocchio) Sono un soldato di Enea ... mi chiamo Eurialo. VOLCENTE - Perché hai lasciato il tuo accampamento? EURIALO - Andavo da Enea ... a richiamarlo. VOLCENTE - Da solo? EURIALO - Da solo ... sì. ( Un'asta attraversa la scena e colpisce Sulmone, che cade a terra) TAGO - Volcente, Sulmone è stato colpito da un'asta ... Dev'esserci un suo compagno nascosto qui vicino. VOLCENTE - (a Eurialo ) Sarai tu a pagare col tuo sangue per entrambi ( tira fuori la spada ). NISO - ( entrando di corsa) A me, a me .. sono stato io. Uccidete me ... sono stato io ad organizzare l'impresa. Lui non ha nessuna colpa. ( Volcente colpisce Eurialo che cade a terra. Niso si scaglia contro Volcente e l'uccide, poi si lascia cadere sul corpo dell'amico e viene colpito dalle lance dei guerrieri nemici)
SCENA NONA
NARRATORE - La notizia della morte dei due giovani guerrieri arrivò presto nel campo troiano e agli orecchi della madre di Eurialo. La poverina come una pazza corse alla ricerca del figlio perduto, seguita da due donne, da Julo e dagli altri capi.
SCENA DECIMA
MADRE - Figlio mio, Eurialo caro, tu certo hai perso il senno. Il gioco era per te, non la guerra. Come hai potuto lasciarmi da sola? Tu eri tutto per me. Solo tu mi restavi. Ti ho forse allevato per mandarti a morire ancor bambino? ( a Julo ) E voi? Consiglieri di morte ... voi che acquistate la gloria con il sangue degli innocenti, voi che iniettate il fanatismo nei giovani cuori, questi due fiori mandate a imputridire sulla nuda terra? Che mondo è mai questo, dove fanciulli si strappano alle madri e con armi più pesanti di loro si mandano ad uccidere e a morire? MEDEA - Non bastano i bambini che ci portano via le malattie e le carestie? Ora ci togliete anche quelli che il destino fa crescere sani e forti? SELINUNTE - Li abbiamo forse allevati per placare la vostra fame di conquiste? Quale futuro ci sarà per i nostri figli se il vostro pensiero è sempre rivolto alla guerra? MADRE - Voi volete che i nostri figli siano educati ad odiare, ad uccidere i figli di altre madri come noi, che dovranno piangere le nostre stesse lagrime. JULO - Le vostre parole mi sconvolgono. Deporrò le armi. Mai più combatterò, né altri manderò a combattere. ( ai suoi) Spogliamoci di queste orrende divise di morte ( eseguono) D'ora innanzi lotteremo per la Pace ... solo per la Pace. ( Entrano in scena tutti e cantano) Facciamo il tifo per la Pace non ci stanchiamo mai. Lanciamo al mondo il nostro slogan che è" Pace ovunque sei ". Cosi per
noi Facciamo il tifo per la Pace bianche colombe noi stendiamo alto su nel cielo uno striscione d'or, che ti
saprà
a chi vorrà convincerci che la pace senza guerra non c'è stata e non potrà esserci
mai. Facciamo il tifo per la Pace ogni mano un'altra stringerà. Mettiamo ai missili le ali e tanti albatri vedrai solcare il
cielo e il mondo sarà in Pace.
SIPARIO
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