PRESENTAZIONE  LATITUDINE E LONGITUDINE GEOLOGIA CLIMA IDROGRAFIA FAUNA FLORA

POPOLAZIONE CENSIMENTO 1981 SETTORE PRIMARIO SETTORE SECONDARIO  SETTORE TERZIARIO

 

 

CAPITOLO QUARTO

I D R O G R A F I A

La posizione del mio territorio, in forte pendio, favorisce la formazione di "valloni" e di numerosi canali, le cui acque, nei periodi di maggiore piovosità, scendono vorticosamente a valle.

I fenomeni di erosione, le frane e gli smottamenti, sia per la natura argillosa del mio terreno, sia per le scarse opere di difesa approntate, sono abbondanti e frequenti.

Il vallone più grande è quello del Fosso, che si origina da due rami ai piedi del Monte Calvello, penetra all'altezza del Valicaturo in un boschetto di querce e scende rapidamente in vista dell'abitato, dove forma una piccola cascata e poi prosegue attraversando il Parco e la contrada Santa Maria e va a sfociare nel Miscano.

Il mio territorio è bagnato anche dal Torrente della Ginestra, che si forma a Nord di Monte Calvello, lambisce le contrade Pietra Piccola, le Lame, Pietro Silvio, Gaeta e Santo Spirito, attraversa la SS. 90 bis sotto il ponte detto "delle nove luci" e va a gettarsi nel Miscano.

Quest'ultimo è il più importante corso d'acqua che mi bagna.

Il Miscano nasce dal Monte della Difesa (m I060), tra Castelfranco e Faeto, ha una lunghezza di Km 26, un dislivello di circa 800 metri e una larghezza massima di 100 metri. Nel territorio di Apice il Miscano si getta nell'Ufita, poco prima che quest'ultimo sfoci nel Calore. Il Torrente della Ginestra è il suo principale affluente; gli altri sono il Torrente Santo Spirito e il Torrente Cesine che scorrono nel tenimento di Buonalbergo.

SORGENTI

Sono numerose le sorgenti che sgorgano dal mio corpo e ben distribuite, in alto e in basso, a destra e a sinistra.

Fonte Fredda, Fontana Murata, Sant'Elia, Schiavonesca e Santa Maria sono quelle che hanno una maggiore portata di acqua (IO l/sec.). Lame Cimino è la sorgente posta alla quota più alta (830 m s/m) e alla latitudine più elevata (4I°15'56”); Santa Maria è quella più bassa (420 m s/m) e più a Sud (41°13'32"). Le altre sorgenti sono le seguenti: Fonte Fredda, Villanella, Fontanone, San Ferro, Carcarola, Mainolfi, San Giacomo, Verdelee, Fontanella, Gaeta.
L'acquedo
tto urbano sfrutta le sorgenti immediatamenta a Sud di Monte Calvello, le acque della Carcarola e una parte di quelle della Schiavonesca, che un impianto di sollevamento convoglia nel serbatoio posto lungo la strada S.Allende.

Alle tre sorgenti che già alimentavano l'acquedotto urbano di SantElia, quest'anno si è aggiunta una quarta con la perforazione di un pozzo profondo m.75.

Tutte le mie contrade sono provviste di acquedotti. Gaeta, Santo Spirito e Musciali ricevono metà delle acque della Schiavonesca; Bellavista, Pantana e San Pietro sono alimentate dalla sorgente Santa Maria;il Cupazzo e il Pagliarone si servono della sorgente omonima; Pesco la Torre e la Creta sfruttano la sorgente San Giacomo; le acque della sorgente Mainolfi raggiungono la stazione ferroviaria di Montecalvo.

La presenza di tante sorgenti è dovuta alla natura calcarea e insieme argillosa del mio territorio. Nonostante ciò, i miei abitanti rimangono spesso senz'acqua.

           

Le acque di tutte le sorgenti citate sono state sempre ritenute di discreta qualità, alcune addirittura ottime, come quelle della Fontanella di Valentino, alla quale molti paesani e parecchi forestieri vanno ad attingere, ma le analisi effettuate quest'anno hanno rilevato un'alta percentuale di inquinamento, tanto che l'Amministrazione Comunale ne ha sconsigliato l'uso se non dopo bollitura.
L'ordinanza del Sindaco del 6/8/1986 indicava com
e non potabili le seguenti sei sorgenti : Mainardo, Carcarola, Frascino, Santa Maria, Schiavonesca, Pagliarone.

 

ALTRE ACQUE

La penuria di piogge nel periodo estivo e la conseguente necessità di irrigare le colture, soprattutto da quando si è diffusa quella del tabacco, hanno determinato la costruzione di bacini per la raccolta delle acque piovane. Il più grande di essi è stato realizzato in contrada Frascino, sfruttando un naturale avvallamento del terreno e innalzando una diga. Dal laghetto si diparte un impianto che serve per irrigare i terreni delle zone circostanti. D'inverno, per alcuni giorni, a causa delle basse temperature, la superficie del bacino si ricopre di una crosta di ghiaccio increspata dal vento.